Le Phoenix

in , , , , , by I Dolci di Pinella, mercoledì, giugno 29, 2011


Sarebbe meglio dire....Un tentativo umilissimo di rifare Le Phoenix.....
Fosse facile..per me...rifarlo. E' il dessert che un team di pasticcieri francesi capitanati da Stephan Glacier fecero a Phoenix durante il Campionato Mondiale di Pasticceria,  nel 2006. E vinsero.
Un dessert da far tremare i polsi. Dall'aspetto cosi ...che ingenua!...abbordabile...

Che faccio? Me la tento?
Certo, lungo al farsi. Ma non ho fretta. E come faccio con gli spessori da 3 mm? Mica li ho.
Va bene. Tanto Le Phoenix esattamente com'e' non è alla mia portata. Facciamo che preparo le singole basi e poi vedo se riesco a fare un lavoro appena pulito.

Ho sbagliato la crème mousseline al primo tentativo. Poi, ho capito l'errore. Punto a capo e si ricomincia.
Ah...gli spessori. Prima o poi li troverò da qualche parte e ne farò incetta. Di ogni forma, spessore e dimensione. Giuro.
Intanto, vado di "mano libera"....
E  il biscuit? In foto mi pare leggermente verde, come avesse farina di pistacchi. E' l'unica cosa che ho cambiato sulla ricetta originale....

Ma tanto amore per un dessert giustifica una deviazione fantasiosa, n'est ce pas?

Le Phoenix
( tratto da Verrines et Petits Gateaux de S. Glacier-G.Paris)



Occorrente

Fasce quadrate da 22 cm di lato. L'altezza ottimale dovrebbe essere di 3 mm in modo da costruire il dessert in piu' strati da sovrapporre. In assenza di fasce cosi sottili, costruire il dessert in un'unica fascia ....é cosi che mi sono arrangiata......ed è cosi che vi dico com'è andata....

Per lo streusel alle mandorle

80 g di burro
80 g di zucchero di canna
105 g di farina di mandorle
80 g di farina 00
un pizzico di sale

Lavorare il burro in pomata con lo zucchero. Aggiungere la farina di mandorle, la farina 00 ed il sale sciolto in un cucchiaino d'acqua. Impastare velocemente. Conservare in frigo per circa 2-3 ore e quindi stendere la pasta tra due fogli di carta da forno ad un'altezza di circa 5 mm. Ritagliare dei rettangoli di 9.5 x 4.5 cm e passarli in congelatore. Estrarli congelati e infornarli a 160°C per circa 15 minuti.

Per il Biscuit Joconde al lime

45 g di farina di mandorle
45 g di farina di pistacchi
30 g di farina 00
30 g di zucchero
15 g di zucchero invertito ( oppure del miele d'acacia)
150 g di uova intere
4 g di scorza grattugiata di lime
90 g di albumi
60 g di zucchero
45 g di burro fuso

Mescolare in una ciotola le farine, gli zuccheri e le uova fino ad ottenere un amalgama omogeneo. Montare i bianchi d'uovo con 30 g di zucchero appena cominciano ad avere consistenza aggiungere i restanti 30 g in modo da avere una meringa ben soda. Versare la crema di uova e farina sulla montata di albumi amalgamando dall'alto verso il basso, con delicatezza. Versare  sul burro un paio di cucchiai di montata, amalgamare e poi delicatamente unire i due composti. Stendere l'impasto su un Silpat oppure una teglia ad un'altezza di 3 mm e cuocere a 200°C per circa 4-5 minuti. Ritagliare dal biscuit ormai cotto e raffreddato tre quadrati di 22 cm di lato.

Per la crème mousseline al lime



520 g di latte intero
8 g di scorza grattugiata di lime
135 g di tuorli d'uovo
135 g di zucchero
60 g di amido di mais
70 g di succo di lime
60 g di Cointreau
150 g di burro freddo
150 g di burro morbido in pomata

Grattugiare la scorza del lime e metterla in infusione nel latte caldo. Mescolare i tuorli con lo zucchero, aggiungere l'amido. Versare circa la metà del latte caldo, mescolare bene e poi travasare la crema nel latte restante. Portare al bollore e tenere sul fuoco per 2 minuti finché la crema acquista consistenza. Passare al setaccio. Aggiungere il succo del lime, il liquore e il burro freddo tagliato in minuti quadratini. Mescolare bene e sistemare la crema in un bagno di ghiaccio finché si presenta ben fredda.
Lavorare bene il burro in pomata fino a renderlo spumoso. Aggiungere piano la crema fredda e montare con l'aiuto di un frullino fino a renderla setosa e omogenea. Conservare al fresco.

Per la gelée di fragole

300 g di purea di fragole
50 g di zucchero invertito ( oppure miele d'acacia)
50 g di zucchero semolato
5 g di pectina NH

Per la purea di fragole, si possono passare le fragole al mixer e poi al setaccio. In alternativa, specialmente se le fragole non sono dolci e di stagione, si possono tagliare a pezzetti, versarle in una casseruola con  un cucchiaio di zucchero e uno di succo di limone e farle scaldare per un paio di minuti. Quindi, frullarle e setacciarle. Una volta ottenuta la purea, aggiungere lo zucchero invertito e portare a 50°C. Mescolare la pectina con lo zucchero semolato e versare tutto a pioggia sulla purea. Far bollire per 5 minuti e poi colare in un quadro di 22 cm di lato ad uno spessore di 3mm. Passare in freezer fino al completo congelamento.

Preparazione





In assenza di spessori da 3 mm, costruire il dolce con le fasce da 22 cm e altezza da 4 cm. Deporre sul fondo un foglio di biscuit joconde. Adagiare il foglio di gelée, uno strato di 3 mm di crème mousseline. ancora un foglio di biscuit, uno di crème mousseline, il secondo foglio di gelée. Completare con l'ultimo foglio di biscuit. Livellare bene e riporre in freezer.
Al momento , estrarre il dessert dal freezer. Rifilare perfettamente i bordi con un coltellino affilatissimo. Ritagliare dei rettangoli di 8.5 cm x 3.5 cm. Inserire la restante crème mousseline in una sac à poche con beccuccio da 6 mm. Deporre su un vassoio i rettangoli di streusel, sprizzare delle sferette di crema in numero e far freddare molto bene. Adagiare su ogni biscotto, un rettangolo di dolce e decorare la superficie con la restante crème. Ultimare con delle fettine di fragole e qualche decorazione di cioccolato bianco.

Nota:  Ognuno si regoli con le dimensioni dei quadri che si possiedono....

Ciliegie rosse, per essere certi che sia estate....

in , , by I Dolci di Pinella, domenica, giugno 26, 2011

Se fuori non ci fosse un bollente vento africano  a ricordarmi che..Si! siamo finalmente in estate...ci sarebbero senza alcun dubbio loro, a ricordarmelo.
Ieri, complice una mattina lenta-lenta in cui per forza di cose tutto andava al rallentatore, ho comprato tante di quelle ciliegie che "dopo" mi sono chiesta se avessi avuto il tempo di farci tutte quelle cose che premevano dentro la testa. Solo che ogni confezione mi sembrava piu' bella della prima. Ed ero assolutamente incapace di scegliere.

Alcune mi sono divertita a infilarle intorno ai lobi delle orecchie. Come facevo da piccola. Era l'unica circostanza in cui non detestavo quei capelli cosi assurdamente corti che mia madre si ostinava a scegliere per me. Con il  viso sgombro e il collo privo di ornamenti, le ciliegie risaltavano come fossero pietre preziose che io facevo ondeggiare verso destra e poi verso sinistra, incessantemente. Finché ormai incapace di resistere, finivo per mangiarle e sostituirle con altre, più rosse, più grandi, più' succose.

Adesso che i capelli corti sono diventati "miei", continuo ad ornare le orecchie di ciliegie per  vedere se riesco ancora, dopo tanto tempo, a risentire le medesime sensazioni di cosi tanto tempo fa.

Solo che adesso, oltre a mangiarle, so  esattamente che farne di tutti quei cestini che ingombrano il frigo. Perché non provare a farle sciroppate? Verranno uguali a quelle commerciali dentro la confezione bianca e azzurra che adoro sopra molte altre cose? E perché non lasciarle lì, nell'alcool, a macerare per poi finalmente farli quei boeri che mi rincorrono da anni?

E' finita esattamente cosi. Un po' sciroppate, un po' impilate dentro un grande vaso di vetro insieme ai chiodi di garofano e alla cannella e riposte in dispensa, al buio e nel silenzio.
Quello dell'attesa.

Ciliegie in sciroppo
( da una ricetta di Rossanina Impallomeni)



1 kg di ciliegie denocciolate
700 g di zucchero semolato
il succo di un limone
due cucchiai di liquore alle ciliegie

Mescolare le ciliegie con lo zucchero ed il succo del limone e farle macerare per un'ora. A questo punto, mettere il recipiente sul fornello a fiamma bassa e portarle lentamente ( molto lentamente) al punto di ebollizione. Spegnere la fiamma e lasciar macerare la frutta nello sciroppo per almeno 12 ore. Estrarre le ciliegie e riportare il solo liquido al bollore tenendolo in cottura finché si addensa. Aggiungere le ciliegie, il liquore e riportare al bollore per 5 minuti. Invasare in barattoli di vetro perfettamente puliti e procedere alla sterilizzazione.

Dove sono finite le altre ciliegie?

Ah, eccole, eccole! Sempre su Coquinaria ho trovato una ricetta della AnnaAmalia Villaccio e subito non ho fatto altro che seguire alla lettera le sue perfette indicazioni.

Ciliegie al liquore


1 kg di ciliegie sode
700 g di zucchero
300 g d'acqua
400 g di alcool per liquori
alcuni chiodi di garofano
 un bastoncino di cannella

Lavare e asciugare perfettamente le ciliegie. Tagliare il gambo in modo da lasciarne un pezzetto lungo circa 2 cm . Disporre le ciliegie all'interno di un capiente vaso di vetro cercando di farle aderire strettamente le une alle altre.Intanto, sciogliere lo zucchero nell'acqua e portare al bollore. Aggiungere la cannella ed i chiodi di garofano. Quando si sarà ottenuto uno sciroppo limpido, toglierlo dal fuoco e farlo raffreddare. Aggiungere l'alcool, rimescolare bene e versare il tutto sopra le ciliegie. Agitare bene e tenere al buio per circa 2 mesi.
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