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C'è sempre tempo per una Torta Paradiso....

in , , , , by I Dolci di Pinella, lunedì, novembre 14, 2011


Ci sono dei dolci che sono entrati, a pieno titolo, nel mito.
Uno di questi è la Torta Paradiso di cui, certamente, tutti noi abbiamo sentito parlare. E decantare.
A prima vista, a vederla cosi, uno puo' pensare che si tratti di una classica torta-asciutta-effetto asciugamano che ne mangi un boccone e pensi che non potrai sopportare il secondo. Ed in effetti, a mal lavorarla, non credo possa rimanere nella memoria di alcuno.

Ma ...se si ha la pazienza di coccolare il burro come si conviene, dargli il tempo che gli occorre per vestirsi a spuma soffice e leggera, incontrare lo zucchero e accogliere un po' per volta le uova, senza aver fretta alcuna e  sempre con calma consentire che facciano conoscenza e amicizia, beh! devo dire che, se tutto questo è rispettato, non sarà per un fortuito caso che ci si sentirà travolti dalla bontà di questa torta.
Come se, in fin dei conti, il suo nome fosse stato scelto per caso.

Che se ne tagli una fetta e la si gusti con una buona tazza di the oppure la si combini in matrimonio con una fresca chantilly....sarà sempre un imperdibile viaggio.

Io, stavolta, le ho fatto conoscere il morbido sapore di un cremoso al mascarpone che, come scrisse tempo fa qualcuno non so piu' dove, quando si decide di regalarsi un buon dolce, si deve avere lo spirito di percorrere la strada del gustoso piacere fino all'ultimo....

Tanto il tempo di una corsetta doppia nel freddo della sera, il lunedi, lo si trova sempre....


Pasta Paradiso
( estratta da Pasticceria-Le mie ricette di base di Maurizio Santin)




300 g di burro morbido
300 g di zucchero semolato
200 g di tuorli
120 g di albumi
scorza di limone
150 g di farina 00
150 g di fecola

Lavorare con una frusta  il burro morbido tagliato in piccoli pezzi fino ad ottenere un composto soffice e spumoso. Mescolare con una frusta i tuorli e aggiungerli gradualmente all'impasto, senza procedere oltre finché la parte aggiunta non è stata assorbita. A fine lavorazione, cominciare ad aggiungere 250 g di zucchero e continuare la lavorazione. Aggiungere la scorza grattugiata di un limone. Montare gli albumi con i restanti 50 g di zucchero fino ad ottenere una meringa soda e lucida. Setacciare la farina con la fecola e cominciare a versarla sull'impasto lavorando con una frusta dall'alto verso il basso. Fluidificare l'impasto con una cucchiaiata di albumi e, quindi, versarlo sulla meringa, sempre lavorando dall'alto verso il basso.
Accendere il forno e portarlo ad una T di 170°C.
Imburrare ed infarinare una tortiera da 26-28 cm di diametro. Versare il composto ed infornare per circa 40 minuti oppure finché il dolce si presenta asciutto con la classica prova dello stecco.
Estrarre il dolce dalla tortiera. Far raffreddare e cospargere sulla superficie con abbondante zucchero al velo.


Per il Cremoso al mascarpone
( estratta da Pasticceria-Le mie ricette di base di Maurizio Santin)





250 g di crema inglese
250 g di mascarpone

Far raffreddare la crema inglese in un bagno di ghiaccio. Con un cucchiaio di legno, ammorbidire il mascarpone fino a ridurlo a crema. Aggiungere in più riprese la crema fino ad ottenere una salsa priva di grumi. Versare il tutto nel bicchiere del mixer ad immersione ed emulsionare senza incorporare aria. Passare al setaccio.  Conservare in frigo fino all'utilizzo oppure attendere 24 h e montare con le fruste elettriche.

Per la crema inglese

250 g di panna fresca liquida
55 g di tuorli
35 g di zucchero
1/2 bacca di vaniglia

Incidere per il lungo la bacca di vaniglia. Estrarre la polpa e aggiungerla ai tuorli . Far riscaldare la panna insieme alla scorza . Amalgamare i tuorli con lo zucchero senza montare. Versare la panna sulla crema di tuorli e portare alla T di 82-85°C. Setacciare la crema con un passino fine.

Se si ha la pazienza e la forza morale di attendere solo 24 ore, giuro che assaggerete il cremoso al mascarpone più buono che potete pensare di preparare.....



Presentazione

Per un dessert al piatto, tagliare alcune fettine di Torta Paradiso, sovrapporle e decorare con una generosa cucchiaiata di cremoso. Oppure, servire la salsa in piccole caraffine di porcellana.



A' la recherche du sucre vergeoise brune....

in , , by I Dolci di Pinella, domenica, maggio 08, 2011
Peccato non averlo avuto sottomano solo una manciata di giorni prima, il Vergeoise brune...Dalla texture moelleuse et fondante...


Tanto di quel tempo a cercarlo. Cosi tanto che, negli anni, non ho potuto far altro che soccombere al destino e provvedere alla sostituzione con altri tipi di zucchero, quasi uguali.
Quasi.

E quando ormai la ciotola di cristallo era colma di fragranti speculoos, quando ormai il ciambellone era già accomodato su un piatto bianco e ricoperto di carta lucida e trasparente...ecco che arriva lei, la mia amica Savita.
Arriva per quella festa attesa per tutto un anno.Un lungo anno.
E, ancora lì, al momento di salire per i primi gradini  della scala, mi porge un pacco colorato. E' proprio lui.
Il mitico Vergeoise brune.
Lo rigiro incredula tra le mani con un istinto insopprimibile di ultimare la rampa di scale e precipitarmi in cucina , tirar fuori, farina, burro, cannella.....

Esistono talvolta delle combinazioni particolari. Cose che si concatenano come perle di una collana. E adesso sono qui a guardarlo, il Vergeoise, con un timore infantile che finisca..."Se lo uso poi finisce..." Come quando ero piccola e cercavo di custodire le tre monete d'argento ricevute in dono il giorno del mio compleanno...Per poi, esplodere e spenderle tutte insieme in una gioia irrefrenabile....
Credo che farò cosi anche con il Vergeoise......

Speculoos
(estratta da Il Cavoletto di Bruxelles)



550 g di farina 00
400 g zucchero vergeoise bruno (in alternativa zucchero scuro di canna)
225 g di burro
3 cucchiai di cannella ( oppure a piacere)
70 g di latte
15 g di bicarbonato di sodio

Versare nella ciotola il burro morbido a dadi. Aggiungere lo zucchero e rimescolare con la frusta K del Kenwood per ottenere un impasto omogeneo. Setacciare la farina con il bicarbonato e la cannella. Aggiungere tutto all'impasto e regolarne la consistenza unendo a poco a poco il latte. Avvolgere la pasta in un foglio di carta forno e conservarlo in frigo per alcune ore. Velare il ripiano dell'asse con un po' di farina. Stendere l'impasto ad un'altezza di 1/2 cm e ritagliarne dei biscotti usando coppapasta ovali, quadrati e tondi. Riporli sulle teglie rivestite di carta forno tenendoli ben distanziati perché crescono molto in cottura.  Imprimere la dicitura "Speculoos" sulla superficie dei biscotti.
Accendere il forno a 160°C. Infornare i biscotti per circa 15 minuti. Lasciar raffreddare e conservare in scatole di latta.

Certamente, non mancate di utilizzare questi biscotti per rifare la ormai collaudata Pate à speculoos che avete visto di recente....Ma, i deliziosi biscotti si prestano ad una molteplice varietà di utilizzi..
Girovagando in rete, mi sono imbattuta in un Fondant aux Pommes che non ho fatto giusto per un caso fortuito...Ma mi ha dato la possibilità di sperimentare una variante di ciambellone che ha ottenuto da un mio carissimo amico entusiastici commenti e....anche suggerimenti molto interessanti!

Insomma, il ciambellone allo yogurt di antica memoria è diventato...

Ciambellone allo yogurt, speculoos e mele caramellate




2 vasetti di yogurt
6 vasetti di farina
4 vasetti di zucchero
6 uova medie
2 vasetti di olio di arachide
2 bustine di lievito
6 mele golden medie
100 g di speculoos

Eliminare la buccia alle mele e tagliarle a dadetti piccoli. Versare la frutta in una padella insieme ad una noce di burro e qualche cucchiaio di zucchero. Far appassire le mele e proseguire la cottura finché i dadini di frutta sono dorati, quasi caramellati.
Versare lo yogurt nella ciotola della planetaria insieme allo zucchero. Aggiungere la farina setacciata in precedenza con il lievito, le uova, uno alla volta, quindi, l'olio. Passare i biscotti al mixer in modo da ridurli in polvere.
Versare l'impasto in uno stampo a ciambella imburrato ed infarinato. Infornare a 180°C finchè il ciambellone supera la prova dello stecco. Spolverare con abbondante zucchero vanigliato.

Je craque pour le pain d'épices .....

in , , by I Dolci di Pinella, giovedì, ottobre 07, 2010
Non so più neppure quando fu che tornai a casa con un pan di spezie. 
Mi pare fosse sera. E che fosse inverno. Certamente lo comprai attirata dalla sua forma a rettangolo in cui si intravvedevano delle fette pretagliate.Sicuramente lessi la composizione e mi intrigò la presenza del miele, delle spezie, degli aromi. Oppure  fu per il  colore, simile a quello dell'ambra...mi è sempre cosi piaciuta l'ambra....No...magari fu per  il freddo della sera e quel dolce instillava senso di  caldo e di tepore.

Chissà che fu.

Oh, sta di fatto che ricordo ancor oggi l'espressione stupefatta di mio marito. Incredula e frastornata.Mi guardava e poi abbassava gli occhi sul dolce e ancora  di nuovo sollevati su di me  mentre rigirava la confezione tra le mani balbettando qualcosa, incerto ed emozionato .

Non riuscivo a capire perchè quel dolce gli piacesse cosi tanto....

Si, ricordo che certe volte mi parlava di una torta....più che una torta proprio una specie di pane dolce e aromatico e gustoso che mangiava in Francia, da piccolo. E di quando, poi, gliene portavano una confezione in regalo i suoi parenti quando venivano a trascorrere le ferie ....Mangiava le fette e pensava che finite quelle non ne avrebbe forse mangiato per chissà quanto tempo o forse non ne avrebbe mangiato proprio mai più.
Il dolce che poi una volta finito non ce n'era piu'.

Non deve essere stato  facile mangiare un dolce destinato a finire e poi chissà e se........Ogni fetta mangiata con bramosia e gusto indicibile e al contempo con la pena di vederla scomparire e ritrovarsi tra le mani e sulle labbra solo le briciole e il profumo e un pò d'unto sulle dita a testimoniare che non si è sognato.

Quel dolce, comprato cosi per caso, era proprio il suo dolce....si, non esattamente buono come quello....ma li è una battaglia persa, li i ricordi sono l'ingrediente segreto della ricetta e voler ricreare lo stesso sapore è un'impresa impossibile, senza storia.

Il caso ha voluto che di  recente sia venuta a sapere che Michalak ha fatto sbocciare il suo nuovo libro con un titolo che, da solo, è come una mano che ti spinge direttamente a comprarlo. E tra le sue magie, una  riguardasse proprio il pan di spezie.

Il suo pain d'épices.

E come è mai possibile non salire svelta i gradini, volare sul pianerottolo,  rifugiarsi in cucina e smaniosamente  cercare l'anice stellato, la noce moscata, i chiodi di garofano e poi..il miele...dove ho messo quel miele ai fiori d'arancio che mi serviva per altro ma stasera ...giusto per vedere la faccia che farà stasera un certo signore che da piccolo si struggeva mangiando un dolce che doveva finire.

Fosse possibile tornare indietro nel tempo e dire a quel bambino che può sedersi tranquillo  su quei gradini  che danno sulla strada, la schiena poggiata al muro e godersela fino in fondo quella fetta di pan di spezie che quel dolce, tanto,  non sarà piu' il dolce che finisce e non ce n'è più.


Pain d'épices
( Les desserts qui me font craquer - Christophe Michalak)




150 g d'acqua
60 g di zucchero semolato
150 g di miele
3 g di miscela 4 spezie ( pepe, noce moscata,chiodi di garofano, cannella)
1 scorza di limone
2 scorza di lime
1 scorza d'arancia
4 g di anice stellato
1 pizzico di sale
150 g di farina 00
5 g di lievito in polvere per dolci
1 pizzico di bicarbonato di sodio
95 g di burro


Versare in una casseruola  l'acqua, lo zucchero, il sale, il miele e far prendere il bollore.
Aggiungere la miscela delle spezie, l'anice stellato e le scorze degli agrumi. Completare con il burro e farlo fondere.
Spegnere il fornello, coprire la casseruola con un coperchio e lasciare in infusione circa 20 minuti.
Accendere il forno a 170°C.
Iimburrare ed infarinare uno stampo da plum cake
Setacciare la farina con il lievito ed il bicarbonato.
Passare l'acqua e le spezie attraverso un colino fine e progressivamente aggiungere il liquido alla farina rimescolando con una frusta.
Versare nello stampo ed infornare  per circa 40-45 minuti controllando la cottura per mezzo di uno stecco che a fine cottura dovrà risultare perfettamente asciutto.
Lasciar raffreddare.

Nel suo libro, Chrisotphe Michalak lo serve in modo differente...con in più della marmellata d'arancia amara....ma per me oggi il pan di spezie non può che essere in uno stampo da plum cake...Magari domani....






La preparazione del dolce mi ha dato l'opportunità di prepararmi, per la prima volta, una miscela di 4 spezie...giusto per non impazzire ogni volta a cercarla già pronta....


Miscela 4 spezie


10 g di cannella
10 g di pepe nero
10 g di chiodi di garofano
10 g di noce moscata

Mescolare le spezie e trasferirle in un mixer. Azionare l'apparecchio fino ad ottenere un trito grossolano. Se, invece, si volesse ottenere una polvere sottile continuare la lavorazione fino al grado desiderato. In questo caso ho preferito una miscela grossolana in quanto adatta alla infusione e al successivo setaccio.

Un dolce per i piu’ piccoli

in , by I Dolci di Pinella, sabato, dicembre 12, 2009
Stamattina, aprendo il mio blog, per qualche strano ed improvviso circuito mentale, ho pensato che nella vita di tutti i giorni i dolci che dovremmo imbastire piu’ di sovente dovrebbero essere quelli per la colazione del mattino . Magari anche per una piccolissima merenda della sera.

Quelli del mattino ...perchè cosi dovremmo avere un motivo in piu’ per alzarci con un po’ di sprint e buon umore.

E quelli della mezza sera…giusto un piccolo boccone per gratificarci per tutta la giornata trascorsa che magari inizia a quell’ora a far sentire i suoi effetti.

In particolare, dimentico spesso che moltissime case sono illuminate da bimbi che trafficano, che chiedono, che desiderano….

Che desiderano? ...credo un che di fantasia in piu’, cose inaspettate, differenti dal “normale” che si riesce a mettere sul tavolo. Ed è già moltissimo quel normale….ma, per fortuna, loro ancora non lo sanno.
I bimbi delle mie amiche si sono scatenati su questa torta zebra. Una normalissima torta. Che se fosse stata fatta senza le righe…sono certa sarebbe stata sbocconcellata di traverso lasciando innumerevoli briciole sul tavolo della colazione. Ed invece…le righe…potenza delle righe.Se poi si aggiunge il nome..zebra…non c’e’ piu’ storia. Andrà a ruba sicuramente.


La ricetta venne lanciata su Coquinaria tanti anni fa. Credo dalla Marcela. Ne fece una variante simpaticissima, la grande Maria Letizia e uno rosa e scuro la mia bionda preferita, Maria Antonietta. La mia classicissima versione va bene per cominciare, poi la fantasia…la vostra fantasia…. farà del suo meglio……


Torta zebra


Per una forma di 24 cm di diametro (e almeno 6 cm di alto)

6 albumi
150 g zucchero
6 tuorli
150 g zucchero
125 ml acqua fredda
375 g farina 00
una bustina di lievito chimico (oppure 3 cucchiaini di lievito + 1 cucchiaino di bicarbonato di sodio)
125 ml olio neutro ( meglio olio di riso)
2 cucchiai di cacao

Montare le chiare con lo zucchero fino a quando diventano ben ferme. Intanto, fare altrettanto con i tuorli, lo zucchero e l’acqua fino ad ottenere una schiuma soffice e chiara. Aggiungere la farina setacciata con il lievito e a filo l'olio. Finalmente si incorporano delicatamente le chiare montate.

Si divide l'impasto in due. Si colora una metà con il cacao setacciato.
Ora per l'effetto zebra, nella forma foderata con carta, si versano nel centro successivamente i cucchiai di impasto di uno e l’altro colore, uno sopra l'altro. Si formano man mano che avanzate degli anelli concentrici. Si continua così fino a quando si finisce con entrambi impasti...
Forno moderato 180°, 50 minuti.

Caprese alle nocciole by Elisabetta Cuomo

in , by I Dolci di Pinella, giovedì, ottobre 15, 2009
Quando Elisabetta ha pubblicato su Coquinaria una strabiliante caprese alle noci, ho subito pensato che questa preparazione sarebbe finita dritta dritta in quelle che io chiamo “Le ricette della borsetta”.
Di che si tratta?!
Mi capita spesso, non so se per voi è la stessa cosa, di quelle ricette che appena le vedo…sdlang!….cado subito in innamoramento. Succede sempre che ne faccio una stampa, la metto in borsa e poi la leggo e rileggo in auto, ferma al semaforo, oppure seduta ad aspettare qualcosa/qualcuno da qualche parte o ancora in pausa pranzo ...Me lo trovo sempre un motivo per leggerla. Ed assaporarla con l’immaginazione. Finchè, il momento magico puntualmente arriva.
Come è successo ieri sera. Sulle ricette di Elisabetta non c’è nulla da fare se non seguire religiosamente quanto scrive. Si sbagliasse mai un colpo!
Provare per credere! In questo caso, in assenza di noci ho adoperato nocciole e ..con queste piccole creature che faccio? Non ce lo provo a inserire un po’ di ganache al cioccolato fondente?
Mi sono divertita a variare la forma dello stampo. Eccovi la caprese in stampo da delizia…

From E.Cuomo, naturalmente…


Torta caprese alle nocciole
(da una ricetta di Elisabetta Cuomo)

Caprese alle nocciole unoblog
Utensili:
Stampi a semisfere da delizie
Fascia in acciaio inox da 16 cm
Forno: 170°C

Per la caprese:

  • 250 g di farina di nocciole
  • 60 g di nocciole tostate in granella
  • 160 g di burro morbido
  • 170 g di zucchero ( 85 g + 85 g)
  • 4 uova
  • 35 g di fecola
  • 30 g di cioccolato fondente
  • 1 cucchiaino di lievito per dolci
  • 2 cucchiai di latte

Setacciare la fecola con il lievito. Grattugiare il cioccolato fondente. Rendere il burro molto morbido e montarlo a crema con le fruste elettriche aggiungendo progressivamente 85 g di zucchero, fino ad ottenere una crema spumosa e soffice. Far montare i tuorli con i restanti 85 g di zucchero fino ad avere un composto chiaro. Montare gli albumi a neve soda. Al composto di burro e zucchero aggiungere gradatamente la farina di nocciole, la fecola ed il lievito. Ammorbidire il composto con i due-tre cucchiai di latte. Quindi, aggiungere i tuorli montati ultimando con il cioccolato e la granella di nocciole. Infine, gli albumi montati a neve, ma con molta delicatezza. Imburrare ed infarinare gli stampi. Colare il composto ed infornare finchè la prova stecchino è asciutta.
E per l’interno? Vi ho scritto che le nocciole si sposano perfettamente con il cioccolato…Come?…non ci credete?

Interno caprese nocciole dueblog
Interno caprese 1blog

Per la ganache al cioccolato fondente:
  • 250 g di panna liquida fresca
  • 200 g di cioccolato fondente al 70%
Grattugiare il cioccolato e farlo fondere con molta attenzione anche nel microonde, purchè la potenza non sia superiore ai 350W. Far prendere bollore alla panna. Quindi, versarla sul cioccolato e attendere 5 minuti . Mescolare la ganache con una frusta finchè la crema diventa setosa e lucida.

Decorazione

Con una sac à poche munita di un beccuccio liscio di piccole dimensioni, inserire la ganache all’interno della caprese. Spolverizzare con zucchero al velo e servire.
Ho provato anche un classico stampo circolare, a mò di torta. Si, confermo. E’ buona uguale….  E vi assicuro che una esile fettina vi proietta in uno stato di grazia!

Torta caprese alle noccioleblog
Fette caprese nocciole 2blog

Grazie Elisabetta! Aspetto altre tue meraviglie….

Torta di crema e briciole

in , , , , by I Dolci di Pinella, venerdì, settembre 11, 2009
E' inutile. Devo proprio ammetterlo.
Il mio dolce preferito è.....si, è la pasta frolla. Ciambelle, frollini, crostate, biscotti, ovis molis, tartes, tartellette.
Tutto cio' che ha pasta frolla. Al cioccolato, alle nocciole, alle mandorle, normale, montata, friabile, morbida, con o senza lievito.
Non resisto. Non c'è praticamente nulla ( diciamo quasi....) che possa impedirmi di assaggiare un qualcosa di frolla se a portata di mano.
Si puo' ben capire, quindi, cosa abbia mai potuto pensare al vedere questa ricetta su un librino di torte. E poi, in piu', ha la crema. E, non bastasse, la marmellata rossa.
Poche cose sono buone quanto la crema pasticciera mescolata alla marmellata rossa: amarene, fragole, ciliegie.
Non avete mai provato? Dite sul serio? Questa è l'occasione per farlo.
Un dolce facile da fare, semplice negli ingredienti. Delizioso al mattino con una tazza di buon caffè oppure al pomeriggio con un the aromatizzato al bergamotto.

Insomma, le ho fatto una buona presentazione a questa torta da credenza?


Torta di crema e briciole
( da Il cucchiaio d'Argento-I dolci)


Tortiera circolare di 25 cm di diametro
Forno: 180°C
Tempo di esecuzione: circa 90 minuti


Per la frolla:

250 g di farina 00
1 cucchiaino e ½ di lievito
2 cucchiai di cacao amaro
75 g di zucchero
100 g di burro morbido
1 uovo intero

Setacciare la farina con il cacao ed il lievito. Impastare velocemente il burro con lo zucchero, aggiungere l’uovo intero e infine le polveri. Impastare fino ad ottenere una sorta di briciolame. Imburrare ed infarinare lo stampo. Stratificare metà del briciolame di frolla cercando di compattarlo leggermente quasi a formare uno strato unico ed omogeneo ed infornare a 180°C per 10 minuti.

Per la crema:

4 tuorli
75 g di zucchero
65 g di amido di mais
500 g di latte intero
250 g di panna liquida fresca
3 cucchiai di rum
3-4 cucchiai di marmellata di amarene (oppure ciliegie-fragole)

Portare al bollore il latte e la panna. Montare leggermente i tuorli con lo zucchero, aggiungere l’amido di mais e infine i liquidi caldi. Cuocere la crema finchè ispessisce e, quindi, aggiungere i cucchiai di rum.
Versare la crema sulla base di frolla, distribuire la marmellata aiutandosi con i rebbi di una forchetta cercando di amalgamarla alla crema in cerchi concentrici.
Ultimare la lavorazione distribuendo sulla superficie la seconda metà del briciolame.
Cuocere a 180°C per circa 30 min.
Far raffreddare la torta e spolverizzare la superficie con un cucchiaio di zucchero al velo.

Un dolce perduto nel tempo

in , , by I Dolci di Pinella, giovedì, settembre 03, 2009
Non mi capita cosi tanto spesso di riguardare i dolci preparati durante gli anni. E solo eccezionalmente ripeto la stessa ricetta perchè i numerosi libri accumulati nel tempo mi ricordano che, volessi farli tutti o sperimentare almeno quelli stipati nei cassetti della memoria, dovrei vivere tante, tantissime vite.

Quando, come stasera, il caldo eccessivo, la stanchezza della giornata, mi costringono a rallentare il passo, ecco che posso inciampare nei ricordi. E mi imbatto in una torta che, ricordo benissimo! presi da un numero di “La Cucina Italiana”. Ricordo anche che la portai al lavoro e piacque tanto.Devo pero' aggiungere, ad essere onesta, che coloro che la mangiarono, mi erano sentitamente affezionati, per cui non posso giurare che il giudizio fosse veramente obiettivo.
Era il periodo in cui non facevo altro che biscotti e mi parve strano essere riuscita a eseguire senza tanti intoppi una vera torta tutta intera.
Eccola! La riporto cosi, anche nel modo di scrivere di allora. Come mi facesse una sorta di dispiacere al correggere una sola parola.
Mi pare che fossi molto giovane, allora. O, almeno, io mi sentivo cosi. Era cosi tanto tempo fa, mi pare.

Torta al limone

Per la frolla

500 g di farina (oppure 450 gr di farina 00+50 gr di fecola di patate)
250 g di burro
125 g di zucchero al velo
100 g di uova intere
2.5 g di sale sciolto in 10 gr di succo di limone
3 gr di lievito per dolci
essenza di vaniglia
scorza grattugiata di limone



Ho impastato la farina con il burro, poi ho aggiunto gli altri ingredienti. Ho amalgamato solo il tanto da ottenere una palla poi ho coperto con pellicola e messo in frigo.Io l'ho tenuta a riposo per una notte.
L'indomani, ho imburrato e infarinato una teglia da crostate con bordo liscio da 24 cm, alta 4-5 cm. Ho steso la frolla ad un'altezza di circa 1/2cm e poi l'ho fatta riposare nuovamente in frigo per circa 3/4 d'ora.

Nel frattempo ho preparato la crema

100 g
r di zucchero
2 tuorli


Lavorare a spuma non troppo spinta

Aggiungere:
2 cucchiai di farina

Amalgamare ancora, poi diluire con:

il succo di un grosso limone
200 gr di latte

Aggiungere la scorza grattugiata del limone e 50 gr di burro a dadini.
Mescolare e cuocere finchè la crema si addensa.Togliere dal fornello e travasare in una ciotola.

Pasta biscotto

2 uova+1 tuorlo
100 gr di zucchero


Lavorare a spuma molto bene.Far fondere 100 gr di burro e mescolarlo con alcuni cucchiai di montata. Quindi, a cucchiai aggiungerlo al composto montato con molta delicatezza.
Setacciare
120 gr di farina+20 gr di fecola+16 gr di lievito*.

Aggiungere le polveri al composto e rimescolare dal basso verso l'alto.
A questo punto, ho tolto il fondo della crostata dal frigo, ho steso la crema e ho riempito una sac à poche con la pasta biscotto. Ho steso il composto sulla crema partendo dall'esterno della teglia e disegnando dei cerchi concentrici, in maniera regolare. Ho infornato a 160°C per 50 minuti esatti. Ho fatto raffreddare la torta circa 5 minuti, l'ho capovolta e sistemata su un piatto. L'ho fatta raffreddare del tutto e poi ho spolverizzato di zucchero al velo vanigliato.
Il tempo di raffreddamento è importante perchè la crema deve assestarsi.

* A margine scrissi: Con il senno di poi, apporterei alcune modifiche.Si potrebbe mettere una mezza dose di crema in piu' con una teglia da 24cm. E spremere l'impasto montato sopra la crema con un beccuccio medio, non troppo largo per ottenere uno strato piu' sottile perchè l'impasto lievita e prima di assaggiare la crema si sente con piu' insistenza il gusto del biscotto.Ah! Si puo' ridurre anche la dose di lievito.Lo portero' a 8 gr.
Post scriptum: Cominciavo già ad essere coraggiosa…oppure a peccare di presunzione?
Buona la prima?

L'amicizia come il giorno prima degli esami

in , , by I Dolci di Pinella, lunedì, giugno 15, 2009
Un terno al lotto. Per quanto si sia preparati, non si puo' mai essere certi del risultato.

Ero brava a scuola. Un discorso troppo lungo. Troppo ricco di ricordi che scavano nel cuore e troppo delicati anche per essere condivisi. Ricordo di non aver dormito. E, per quanto fossi consapevole di averci investito il passato ed il presente, la certezza di non conoscere il futuro mi impediva di chiudere gli occhi. Ricordo di essermi buttata a capofitto, l'indomani.
Con rabbia. Con determinazione.

Comunque, vada, ricordo di aver pensato, io ci ho messo tutto quello che ho. Comunque vada. Che poi sia andata è solo un dettaglio.

L'amicizia è come quell'esame. Ed il viverla, spesso, è come quella notte. E quando finisce è come quel mattino. Un mattino di rabbia e determinazione.
L'amicizia è darci dentro con tutta la passione che si riesce a trovare. Magari perchè la si scorge in un battito d'occhi. In un'espressione stanca dello sguardo. In un incedere doloroso del passo. In un battito cupo del cuore.

Ed il fatto di uscirne, talvolta, sconfitte..sconfitte?......è solo un piccolissimo dettaglio.

Non c'entra nulla questo dolce. Se non il fatto piccolissimo che ne vorrei tagliare un pezzetto e metterlo in bocca a chi sente scendere lacrime salate.
Perchè l'amicizia è piu' difficile, molto piu' difficile, a volte, dell'amore per un uomo.

All'amicizia, dunque. Che non si finisca mai di rincorrerla.

Cake tiepido di banane
(da un dessert di Maurizio Santin)


100 g di burro morbido "a pomata"
200 g di zucchero
15 g di lievito
200 g di farina
300 g di banane molto mature
20 g di rum
2 uova intere
150 g di albumi
1/2 limone
un nulla di sale

Frullare le banane con il succo del limone e aggiungere il rum.Lavorare a spuma il burro e aggiungere 100 g di zucchero, mescolando con cura fino ad avere un composto molto soffice. Unire le uova, poco per volta ed aggiungere il resto dopo aver amalgamato bene la parte precedente. unire, mescolando con una spatola, poco per volta, la farina setacciata con il lievito ed il nulla di sale. ultimare con le banane frullate. Montare a neve gli albumi con i restanti 100 g di zucchero fino ad avere una meringa ben soda. aggiungerli al composto con molta cura. Versare in uno stampo da plum cake ed infornare a 180°C fino a completa doratura.
Grazie a Maurizio Santin a cui devo un piatto d'amicizia. A cui devo ancora piu' passione per la pasticceria. Che mi ha confermato la generosità nello scrivere delle ricette. Che ho avuto la fortuna di incontrare lungo il mio cammino.
Che il suo libro voli ancora piu' alto.















I miei consigli
Burro a pomata: cos'è? E' solo il burro reso molto morbido proprio come fosse la nostra crema per il viso......Con questo caldo lasciatelo a temperatura ambiente per circa 15 minuti e poi lavoratelo con un cucchiaio in modo da renderlo spumoso.

La torta che non ho mai avuto

in , by I Dolci di Pinella, mercoledì, maggio 27, 2009


Mi sforzo di ricordare.
 Torno indietro nel tempo, anche se con un po' di fatica. Ma... non mi pare proprio. No, no. Posso affermare quasi con certezza di non aver mai avuto una torta di compleanno. Da piccola, no. Mamma non aveva la benchè minima idea di come si facesse una torta che non fosse improvvisata al momento con ingredienti e dosi del tutto personali. Quanto a decorazioni....neppure a parlarne. Ricordo, questo si lo ricordo, che ne commissiono' una, una volta, alla pasticciera piu' rinomata del paese. Pan di spagna, glassa semplice di zucchero a velo e acqua. La foto in bianco e nero vede me raggiante, pur non essendo la festeggiata, che sbircia la torta con al centro una candela. Si, esattamente una candela, di quelle che spesso bisogna recuperare dal fondo del cassetto del tavolo quando manca la luce, la notte.
La torta mi pare ancora bellissima.
Ogni volta mi riprometto di festeggiarmi. Penso: stavolta è la volta buona.

Poi....ogni volta non trovo mai il tempo. O, meglio, mi pare come inutile. Eppure mi piace l'idea di essere li, a spegnere la candelina. A sentirmi cantare la canzoncina di rito. E, ogni anno, immancabilmente, decido che..., si, me la faccio proprio una torta. Magari esagerata, alta, colorata, ricca di decorazioni, stucchevole al mangiarsi cosi ricca di zucchero.

Chissà.
Certo. Se avessi 3 anni, se fossi una bimba con gli occhi grandi spalancati sul mondo, se avessi i capelli neri con i boccoli lunghi, se....mi piacerebbe spegnere la candelina ad occhi chiusi su una torta cosi.

Torta di compleanno
La torta è stata fatta su una base di impasto allo yogurt, adatta ai bimbi e senza creme. Ecco le dosi:


2 yogurt da 125 g all'arancia
6 uova
6 vasetti di farina (usare quello dello yogurt )
4 vasetti di zucchero
3 vasetti di olio di semi
3 bustine di lievito vanigliato

Montare le uova con lo zucchero, aggiungere lo yogurt, la farina setacciata con il lievito alternandola con l'olio versato a filo. Versare in una teglia imburrata di 28 cm e infornare a 160°C per 30 minuti. Una parte dell'impasto andrà versato in uno stampo semicircolare a semisfera di 16 cm di diametro per andare a costituire la sommità della torta. Poichè il composto si gonfia, tagliare in due la torta piccola in modo che poggi bene sull'altra.

Per la farcitura:

Tagliare in dischi la torta, almeno 3, direi. Preparare uno sciroppo con acqua e zucchero e utilizzarlo per dolcificare del succo naturale d'arancia. Bagnare benissimo i dischi della torta. Quindi, velare ogni disco con della buona marmellata d'arancia.
Ricomporre la torta e spolverizzare la superficie con zucchero a velo.
Preparare la pasta di zucchero seguendo le indicazioni che trovate qui.
Preparatene almeno due dosi. Rivestire sia la torta piu' grande che la porzione piu' piccola a semisfera che verrà poggiata al centro. Procedere con la decorazione usando varie sfumature di rosa per creare una preparazione armoniosa.






I miei consigli

Preparare le decorazioni anche il giorno prima ma la pasta di zucchero che servirà a ricoprire le torte andrà fatta al momento e coperta subito con della pellicola.
Per far aderire perfettamente le decorazioni, è molto utile servirsi di un po' di glassa reale ottenuta impastando lo zucchero al velo con una piccolissima quantità d'albume in modo da ottenere una pasta molto sostenuta. 

Come stressare un pasticciere creolo ed essere felici

in , by I Dolci di Pinella, lunedì, aprile 13, 2009

Uno dei motivi che al mattino mi facevano preparare in tutta fretta, oltre alle escursioni mattiniere, al desiderio di vedere cose nuove, alla smania di cercare ancora altre bacche di vaniglia, era certamente dato dall'idea che a colazione ci sarebbe stato il banana bread.
Divino.


Il pasticciere dell'albergo..creolo?...faceva questo deliziosissimo bread tutti i giorni....si, perchè metà almeno me lo mangiavo io. Quindi, con il trascorrere dei giorni ho cominciato a pensare che quella ricetta non poteva non prendere l'aereo di ritorno con me. E da li è iniziata una moltitudine di foglietti e richieste che frettolosamente cercavano di raggiungere la cucina. Sono assolutamente certa che non ne potesse veramente piu'. L'ho preso per stanchezza. Infatti, forse per esprimere la felicità di sapermi in partenza, proprio l'ultimo giorno, con la speranza ridotta al lumicino, mi raggiunge un velocissimo ragazzo con tanto di capello da chef e con un foglietto svolazzante in una mano.



Non potevo certamente essere piu' felice! Ho conservato il foglietto riponendolo tra le cose piu' care (ovvio che ho imparato la ricetta a memoria....nel caso fossero andati persi i bagagli a mano....) e solo cause di forza maggiore mi hanno impedito di fare il dolce lo stesso giorno del rientro.


Ecco quindi per tutti....non si puo' certamente essere felici da soli, non credete?.....la preparazione del :


Seychelles Banana Bread




Ingr:

450 g di banane molto mature
450 g di zucchero al velo (icing sugar)
5 uova intere
25 ml di latte condensato (milk maid)
125 g di yoghurt
450 g di farina
25 g di bicarbonato di sodio (baking soda)
250 ml d'olio

Frullare le banane con lo zucchero
Aggiungere lentamente le uova, quindi il latte condensato e lo yoghurt
Setacciare la farina con il bicarbonato
Lentamente aggiungere l'olio (a filo)

Cottura: 200°C
Tempo di cottura: 45 minuti
Mie note:
° Dopo aver frullato la banana con lo zucchero, aggiungere le uova sbattute a mano, continuare con il latte e lo yoghurt e terminare con l'olio. Aggiungere la farina ed il lievito sempre a mano, senza lavorare troppo, come si fa con i muffins.
° Ad una parte dell'impasto ho aggiunto due cucchiai di cacao in polvere.
° Aggiungere all'impasto la scorza grattugiata di un limone oppure, in alternativa, i semi di mezza bacca di vaniglia o, ancora , un mezzo cucchiaino di cannella° Se volete ottenere banane molto mature, passatele un po' in forno
° La temperatura del forno è assolutamente soggettiva. Io ho infornato a 180°C per circa 45 minuti.



L'angolo dei miei consigli



Come utilizzare le bacche di Vaniglia

Prendere una bacca di vaniglia e tagliarla con un coltellino affilato in senso longitudinale in modo da ottenerne due metà . Raschiare la polpa con il coltello e aggiungerla all’impasto. Nel caso di una crema, usare solamente un pezzo di bacca e aggiungere tutto, scorza inclusa, al liquido. Portare la crema a cottura, togliere la bacca, lavarla per togliere la crema e farla asciugare in forno dolce (circa 60°C) per una mezz’ora.


Inoltre:
° Si puo’ riutilizzare ancora piu’ volte se ben conservata in luogo asciutto avvolta in pellicola
° Si puo' conservare in frigo
° Si puo’ usare per profumare lo zucchero al velo e avere del genuino zucchero vanigliato
° Volendo, si puo’ frullare la bacca con lo zucchero ed ottenere una polvere profumatissima da usare nei vostri dolci.

Ops....Una volta provata la vaniglia naturale....non si puo' piu' tornare indietro! Per le mie amiche sarde, si compra della straordinaria vaniglia di Tahiti nel mio negozio preferito....

Rossana, coraggio! Datti da fare con il sito.....
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