Certo che nella vita ne capitano di cose...
Molte, non ci colgono impreparate.
Le rincorriamo con l'immaginazione la notte, prima di dormire o prima di augurarci di dormire, in quelle ore che talvolta si dilatano come palloni e scivolano nel buio, troppo grandi per poterle contenere. Le costruiamo con l'immaginazione, le pianifichiamo, le ammantiamo di desideri e di sogni, le gonfiamo di aspettative. E quando, dopo tanto pensare, la notte ha finalmente pietà di noi, loro....le cose pensate e sperate....si trasferiscono nei sogni e li, molto spesso si perdono, tanto che l'indomani, al risveglio, non ci ricordiamo nemmeno più ...... Altre volte, invece, loro....le cose pensate e sperate, voglio dire...prendono il respiro con noi, aspettano che ci si giri lente, a riprendere il filo interrotto dalla notte e dall'affanno. E cosi, andiamo incontro al nuovo, senza sorprese, ben pianificato, puntigliosamente meditato e analizzato.Certe volte, anche noiosamente atteso.
Molte ci sorprendono.
Ci colgono impreparate. Non le avevamo previste e , in ogni caso, ci lasciano mute e attonite. A chiederci se non sia il caso di pensare che, comunque, un filo sottile come fosse tessuto da un ragno non ci sospinga da una mano invisibile senza che si possa alzare il capo e vederne la direzione.
E' tutto scritto? Deve tutto succedere?
Ci pensavo alcuni giorni fa quando un fastidioso problema ......ma perchè si invecchia e oltre alle rughe, al velo che scende come un sipario polveroso sul viso e non c'è idratante che tenga, si è anche assaliti da noie fastidiose, dolorose, noiose ?.....mi ha concesso la felicità di sedermi di fronte ad una magica e tenera signora. Dagli occhi dolci come quelli di una bimba. Forte come una quercia, di quelle che neppure il maestrale riesce ad inclinare. Dalla risata cristallina e gioiosa.
Eh, si, incontri inaspettati che mi inducono ad affondare il viso e le mani nella miriade dei libri in cerca del dolce più buono che posso riuscire a fare. Certe cose in me si ripetono. E so già che è inutile frugare, sfogliare, meditare...tanto finisce che il libro di Maurizio Santin...sempre aperto sul ripiano.....mi suggerisce che la corsa è finita. Che posso andare in cucina, togliere il cioccolato dalla sua carta e......
So per certo che alla signora dagli occhi lucenti come fossero bagliori dorati di lapislazzuli, la torta è piaciuta....direi piaciuta moltissimo.
Grazie Santin, ancora una volta!
Le rincorriamo con l'immaginazione la notte, prima di dormire o prima di augurarci di dormire, in quelle ore che talvolta si dilatano come palloni e scivolano nel buio, troppo grandi per poterle contenere. Le costruiamo con l'immaginazione, le pianifichiamo, le ammantiamo di desideri e di sogni, le gonfiamo di aspettative. E quando, dopo tanto pensare, la notte ha finalmente pietà di noi, loro....le cose pensate e sperate....si trasferiscono nei sogni e li, molto spesso si perdono, tanto che l'indomani, al risveglio, non ci ricordiamo nemmeno più ...... Altre volte, invece, loro....le cose pensate e sperate, voglio dire...prendono il respiro con noi, aspettano che ci si giri lente, a riprendere il filo interrotto dalla notte e dall'affanno. E cosi, andiamo incontro al nuovo, senza sorprese, ben pianificato, puntigliosamente meditato e analizzato.Certe volte, anche noiosamente atteso.
Molte ci sorprendono.
Ci colgono impreparate. Non le avevamo previste e , in ogni caso, ci lasciano mute e attonite. A chiederci se non sia il caso di pensare che, comunque, un filo sottile come fosse tessuto da un ragno non ci sospinga da una mano invisibile senza che si possa alzare il capo e vederne la direzione.
E' tutto scritto? Deve tutto succedere?
Ci pensavo alcuni giorni fa quando un fastidioso problema ......ma perchè si invecchia e oltre alle rughe, al velo che scende come un sipario polveroso sul viso e non c'è idratante che tenga, si è anche assaliti da noie fastidiose, dolorose, noiose ?.....mi ha concesso la felicità di sedermi di fronte ad una magica e tenera signora. Dagli occhi dolci come quelli di una bimba. Forte come una quercia, di quelle che neppure il maestrale riesce ad inclinare. Dalla risata cristallina e gioiosa.
Eh, si, incontri inaspettati che mi inducono ad affondare il viso e le mani nella miriade dei libri in cerca del dolce più buono che posso riuscire a fare. Certe cose in me si ripetono. E so già che è inutile frugare, sfogliare, meditare...tanto finisce che il libro di Maurizio Santin...sempre aperto sul ripiano.....mi suggerisce che la corsa è finita. Che posso andare in cucina, togliere il cioccolato dalla sua carta e......
So per certo che alla signora dagli occhi lucenti come fossero bagliori dorati di lapislazzuli, la torta è piaciuta....direi piaciuta moltissimo.
Grazie Santin, ancora una volta!
Torta tenerella
( di Maurizio Santin)
Ingr:
200 g di cioccolato fondente al 55%
100 g di burro
100 g di zucchero
60 g di farina 00
4 tuorli
4 albumi
Mie aggiunte:
3 cucchiai di Grand Marnier
una spolverata di peperoncino macinato
Far sciogliere il cioccolato in una ciotola a bagno maria oppure al microonde a bassa potenza. Unire il burro a pezzetti e completare lo scioglimento avendo cura di controllare che la temperatura si mantenga sempre dolce e non si superino i 50°C. Aggiungere i tuorli, uno alla volta e infine la farina setacciata. Montare a neve ferma gli albumi aggiungendo, appena i bianchi cominciano a schiumare, lo zucchero a piccole dosi. Imburrare ed infarinare uno stampo da torta. Versare l'impasto e cuocere a 180°C per circa 15 minuti finchè la torta si presenta cotta all'interno ma ancora umida.
Note:
Questa torta l'ho fatta con una dose e 1/2 di ingredienti in modo da poter usare una tortiera da 26 cm.
Ah!
Ho eseguito questa ricetta innumerevoli volte. E spesso, mi sono divertita a modificare la lavorazione. In questa occasione , invece di aggiungere i tuorli , come prescrive la ricetta, li ho montati con metà dello zucchero finchè sono diventati spumosi riservando l'altra metà agli albumi. E come non bastasse, ho aggiunto una punta di lievito alla farina....
Che Santin mi perdoni....