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Avevo cosi disperatamente voglia di chiudermi in cucina. 

E di isolarmi con un po' di preparazioni di base....Sapete quelle classiche? Sablé, pate à choux, mousses, chantilly...Quelle che prepari e metti da parte, una dopo l'altra. 
Intanto, hai anche la fortuna che il tuo Maestro, Maurizio Santin,  ti segua dall'altra parte del mare....
"Fai cosi...E poi cosi...Guarda che aspetto il risultato...."

E io faccio e mando foto. Commenti. Idee. Chiedo consigli. Trasmetto insofferenza oppure entusiasmo. A  seconda dei casi...

E continuo cosi per tutto il dipanarsi di una bella mattina di sole. Fino a quando l'arrivo dell'ora di pranzo mi  lancia il messaggio che devo proprio assemblare.
Lo faccio quasi tremante. Incerta. Come avessi fin lì solo giocato e fossi arrivata al dunque.
Mi sono fermata un attimo. E ho detto al dessert che non posso aver paura, proprio ora. Perché di un dolce non si può aver paura. 
Un dolce nasce dalla testa e dal cuore. E' impastato con la gioia e l'attenzione. Con la cura e la determinazione.

Mio adorato dessert, nasci come ti ho dentro la testa, ti prego...



Saint-Honoré Caramelia, limone e caffé( reinterpretata  da un dessert di Arnaud Larher)



Il dessert si compone di :

un disco per tarte di pate sablé di 24 cm di diametro e h. 2 cm
un interno di Namelaka al Caramelia e limone
un disco di biscotto al cioccolato con bagna al caffè e scorze di limone
Namelaka a coprire
bigné con pate craquelin
Chantilly al caffè

Per la pate sablé

125 g di burro a temperatura ambiente
40 g di farina di nocciole
80 g di  zucchero al velo
1 uovo ( 55 g)
un pizzico di sale
Scorza di un limone biologico
200 g di farina debole setacciata

Impastare il burro con lo zucchero al velo. Unire la scorza del limone, l'uovo al quale sia stato aggiunto il sale, mescolare ancora. Versare la farina di nocciole e metà della farina debole. Mescolare e ultimare con la restante farina. Stendere l'impasto in un quadrato di pochi cm e farlo riposare in frigo per alcune ore. Riprendere la pasta e stenderla ad un'altezza di 1/2 cm su un piano infarinato leggermente. Rivestire uno stampo da tarte e far raffreddare ancora in frigo.
Infornare a 160°C per circa 20 minuti.

Per la Namelaka al Caramelia e limone
( da E'ncyclopédie du Chocolat)

350 g di cioccolato Caramelia Valrhona
5 g  di gelatina granulare o in fogli da 2 g l'uno
25 g d'acqua
200 g di latte intero
10 g di sciroppo di glucosio 
400 g di panna fresca liquida fredda al 35 % di grassi
scorza grattugiata di un limone

Far bollire il latte con il glucosio. Unire la gelatina idratata con 25 g d'acqua. Fondere il cioccolato e versare il latte caldo in tre riprese. Completare con la scorza del limone e con la panna fredda non montata. Mixare per alcuni minuti con il minipimer e conservare in frigo per un'intera notte. L'indomani, estrarre la crema dal frigo e montarla delicatamente con le fruste. Conservare in frigo fino al momento dell'uso.


Per la Chantilly al caffé
( da una ricetta di Maurizio Santin)

Prepararne una dose e 1/2

150 g di panna liquida al 35% di grassi ( 225 g)
50 g di cioccolato bianco (75 g)
30 g di sciroppo di glucosio ( 45 g)
18 g di burro di cacao ( 27 g)
230 g di panna liquida fredda al 35% di grassi ( 345 g)
Caffé liofilizzato qb

Far fondere il cioccolato e il burro di cacao in due ciotoline separate. Scaldare la panna con il glucosio. Profumare con l'aggiunta del caffé liofilizzato. Aggiungere il burro di cacao al cioccolato e mescolare. Versare il liquido caldo sul cioccolato e creare una perfetta emulsione. Ultimare con la panna fredda e conservare in frigorifero per un'intera notte. L'indomani, montare la chantilly con le fruste fino ad ottenere una mousse morbida ma sostenuta.


Per la pate à choux

120 g d'acqua
2 uova intere
55 g di burro
70 g di farina
1 cucchiaio raso di zucchero
un pizzico di sale

Portare il burro a temperatura ambiente. Setacciare la farina. Scaldare l'acqua, aggiungere il burro a pezzetti, lo zucchero ed il sale. Portare ad ebollizione, togliere dal fuoco  e aggiungere, con un colpo solo, la farina. Rimescolare con energia e riportare su fuoco medio cercando di far asciugare la pasta.Far intiepidire e aggiungere poco per volta le uova. Se necessario, aggiungere ancora un cucchiaio di uova rimescolate fino a quando l'impasto ricade dalla spatola pesantemente. Inserire la pate à choux in una sac à  poche con beccuccio liscio e sprizzare bignè di circa 3 cm di diametro.
Infornare a circa 190°C per 20-25 minuti.

Note: Sui bigné io ho preferito inserire sulla superficie un disco di  pate craquelin perchè da una nota aggiuntiva di croccantezza. La preparazione la trovate qui.

Biscotto al cioccolato

Potete fare il biscotto che preferite. Io amo molto questa preparazione che potete trovare qui.

Bagna al caffè

Preparare due caffè espresso e zuccherare a piacere. Inserire la scorza di un limone e lasciare in infusione per 5 minuti.
Filtrare.


Fondant di zucchero
( da un'idea di Maurizio Santin e Mercotte)

Sciogliere poche decine di grammi di burro di cacao. Unire il burro di cacao allo zucchero per renderlo fluido. Scaldare fino a circa 35°C. Colorarlo con pochissimo colorante giallo per alimenti. Stenderlo su un foglio di acetato e farlo raffreddare in frigo. Ritagliare con un coppapasta dei dischi e applicarli sui bignè.


Preparazione 

Poggiare la tarte di sablé su un vassoio. Inserire la Namelaka in una sac à poche con beccuccio liscio. Fare una spirale di Namelaka partendo dal centro. Poggiare un disco di biscotto di circa 22 cm di diametro bagnato con lo sciroppo di caffè. Ricoprire con la Namelaka fino al bordo della tarte. Farcire i bignè con la Namelaka.  Disporli distanziati sul perimetro della tarte. Decorare con la Chantilly usando un beccuccio per Saint-Honorè. Decorare con carta oro alimentare, granella di cioccolato e caffè liofilizzato.

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Quando gli Angeli....

in , , , by I Dolci di Pinella, domenica, dicembre 08, 2013

Mica vero che gli angeli non esistono.
Ci sono, ci sono. 
Esistono.

Certo. Si hanno forti dubbi quando si torna a casa la sera  e magari si lancia insofferenti  la giacca sulla sedia. E il viso, gli occhi che lo specchio ti rimanda indietro sono l'immagine della insoddisfazione e della frustrazione.

E lo snocciolarsi dei giorni assomiglia alla scalata di una montagna, un passo avanti, due scivoloni all'indietro. 
Una speranza, una delusione, una speranza.

Poi, quando cominci a pensare che la Giornata della Pasticceria per i compaesani di Uras stia svanendo, sottilmente , stracciandosi  ai margini come un pezzo di stoffa..ecco che  ..

Villa San Lorenzo? Ma sul serio?
Si. La Giornata della Pasticceria Solidale si farà davvero il 4 di gennaio, e proprio lì, a Villa San Lorenzo. Completamente gratuita...senza un solo euro sottratto alle famiglie di Uras.

E non si dica che la generosità non esiste.
 La sig.a Ornella Ticca ne ha dato gran prova della sua esistenza. Ogni tanto gli eventi ci fanno dubitare ma poi, un angelo che non demorde, che non si stanca, corre per la città da un angolo all'altro e unisce con fili d'affetto persone diverse, che altrimenti mai si sarebbero potute incontrare.

Grazie sig.a Ornella, grazie infinite
Grazie a te, Notaio Lolli Felter Bartoli, grazie infinite.

Ma ora è il nostro momento. Ora è il momento che tutti i dolci che ci tengono compagnia escano come per una sfilata. Noi ci saremo. E voi?

*Giornata della Pasticceria Solidale
Cagliari, 4 Gennaio 2014
Villa San Lorenzo





Mousse leggera al cioccolato( da una ricetta di Maurizio Santin- E' cole du Grand Chocolat Valrhona)

Ho scelto questa mousse  per presentare il nostro evento perché rappresenta uno dei miei dolci preferiti. Semplice, facile , senza strani ingredienti. Basta solo un po' di pazienza, buon cioccolato, buona panna. Nulla di più. Potete utilizzarla per divertirvi con uno stampo in silicone, come ho fatto io, oppure montarla e stratificarla su un bicchiere oppure...tante, tante varianti. E se cambiate il cioccolato, avrete una consistenza differente...



250 g di latte intero375 g di cioccolato gianduja8 g di gelatina granulare oppure in fogli da 2 g40 g d'acqua500 g di panna semimontata
Fate scaldare molto bene il latte. Idratate la gelatina e poi scaldatela leggermente al micro-onde. Aggiungetela al latte e mescolate molto bene. Sciogliete delicatamente il cioccolato al micro-onde e cominciate a versare al centro il latte caldo, in 3 volte. Fate una emulsione lavorando come se steste facendo una maionese. Unite la panna semimontata quando la T della ganache è sui 40°C. Se dovete colarla su uno stampo, utilizzatela subito. Altrimenti, copritela con una pellicola a contatto. Conservatela in frigorifero. Al momento di usarla, spatolate la mousse con attenzione e inseritela in una sac à poche con beccuccio sprizzato e disegnate i motivi più adatti.



Se preferite un altro cioccolato?
Al posto del gianduja, potete utilizzare:
285 g di cioccolato fondente al 70% + 3 g di gelatina330 g di cioccolato fondente al 60% + 4 g di gelatina340 g di cioccolato al latte  al 40% + 5 g di gelatina470 g di cioccolato bianco al 35% +10 g di gelatina
La lavorazione è identica e cambierà solo l'acqua necessaria per idratare la gelatina. Ci ricordiamo, vero? che ogni grammo di gelatina va idratato con 5 g d'acqua? Perfetto!

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*Giornata della Pasticceria Solidale
Cagliari, 4 Gennaio 2014
Villa San Lorenzo


Giornata dedicata a chi ama come noi la pasticceria in tutte le sue forme, ma soprattutto dedicata a chi ama la solidarietà poichè il ricavato di questa giornata sarà devoluto ad alcune famiglie sfortunate che hanno perso tutto a seguito dell'alluvione che ha duramente colpito la nostra Isola. Protagonisti voi con la vostra sensibilità e il vostro cuore. Noi cercheremo di fare del nostro meglio, con l'impagabile sostegno di tante persone generose e organizzeremo laboratori di pasticceria, aste di libri e piccole attrezzature, vendita di dolci e...oggi finalmente il nostro evento può ufficialmente partire. Dopo aver valutato attentamente e aver avuto la fortunata possibilità di scegliere tra location di prestigio messeci generosamente a disposizione, per motivi organizzativi ci siamo indirizzati verso villa San Lorenzo, in via Tiepolo a Cagliari, nelle cui magnifiche sale si celebrano indimenticabili feste di nozze ed eventi, e che potete vedere anticipatamente qui 


In queste sale, allestite con la distinguibile classe dalla stessa signora Ornella Ticca che ha sposato entusiasticamente la nostra iniziativa a sostegno dei nostri conterranei, si svolgerà il 4 gennaio dalle ore 9 alle ore 18 la giornata della pasticceria solidale.


h. 9.00 - 18.00 Ingresso alla manifestazione, gratuito e aperto a tutti. Durante tutta la manifestazione si terranno dei piccoli laboratori, gratuiti e aperti al pubblico, e sarà inoltre possibile degustare frollini, cioccolatini, macaron, crepe, gaufre ecc... 
Manuela Mattana “Basi della pasticceria salutistica”, Teresina Puddu “Dolci antichi della tradizione sarda-pabassìnas antigas”, Carla Sanna “Gaufre, pancake e dolci classici della tradizione di altri paesi”, e altri in corso di studio.

h. 9.30-14.30 Laboratorio di pasticceria, con contributo di € 20, che tratterà della pasticceria artistica sarda con Anna Maria Sarritzu; la riproduzione di soggetti in pasta di zucchero con Cécile Crabot; Silvana Colosio e Marta Invernizzi si cimenteranno con un lievitato dolce a intreccio; Emiliana Ghironi ci insegna le tecniche di decorazione a cornetto e Daniela Lenzu ci mostrerà come realizzare una cialda di zucchero colorata. Su prenotazione via email o pagina evento FB

h.14.30-15.30 piccolo break salato – offerto dal maestro Leonildo Contis- Pasticceria artigianale Contis- Sanluri

h. 15.30 Battitura d’asta operata dal dottor Notaio Ercole Bartoli, dove potremo aggiudicarci, per esempio, articoli da pasticceria, la giacca o il libro del maestro Santin, i libri dei celeberrimi Gianluca Aresu, Gianluca Fusto, Luigi Pomata, ecc. Tanti altri libri offerti generosamente da Carla Icardi Italian Gourmet, i dolci artigianali di bravissimi maestri pasticceri come Denis Dianin e molti altri che si sono messi gentilmente a disposizione. Entro il due gennaio renderemo pubblico l’elenco delle aziende e degli chef che contribuiscono fattivamente all’iniziativa.

Raccogliamo adesioni fino al 24 dicembre ed entro il 2 gennaio tutti i prodotti dovranno essere recapitati, confezionati in sacchetti con nome e cognome, nome del prodotto e relativi ingredienti, ricetta e prezzo di base, previo contatto email o FB, alle organizzatrici.
Sono graditi: dolci da credenza, biscotteria da colazione e da tè, dolci delle feste, attrezzi di pasticceria, libri, gadget e abbigliamento (divise, giacche, grembiuli, cappelli…)

Il ricavato della intera manifestazione sarà versato nel c/c di cui inseriremo i dati appena in nostro possesso e che verranno girati al sindaco di Uras, uno dei paesi più colpiti dall’alluvione, Rag. Gerardo Casciu che provvederà ad indirizzarli alle famiglie individuate. Questo conto può essere utilizzato da chiunque voglia contribuire.
Per qualsiasi informazione rivolgersi alle organizzatrici:
Non scordiamo l’impegno della dottoressa Ludovica  Felter Bartoli , senza il cui sostegno e volontà questo sogno di solidarietà non avrebbe potuto realizzarsi. 

E GRAZIE A TUTTI VOI.

Se.......

in , , by I Dolci di Pinella, lunedì, novembre 25, 2013
L'acqua ha invaso la mia Terra.
Con furia. Con una violenza sorda ad ogni tipo di supplica.
Ha spazzato persone, animali, cose. E ci ha lasciato mai più uguali a noi stessi.

Ci sono donne che non hanno più mariti nè figli. Uomini che non hanno più mogli nè figli. Sorelle e fratelli che non hanno più genitori nè nipoti, amici e  conoscenti.
E in tutto questo dolore hanno ancora i piedi immersi nella terra fangosa. Le mani impegnate a ristabilire l'ordine perso in una manciata di ore.

Non possono riposare nei loro letti . Perché non li hanno più.
Non possono mangiare ai loro tavoli perché non ci sono più. 
Non possono asciugarsi i visi e gli occhi perché i loro fazzoletti non ci sono più.
Non ci sono più cassetti, armadi, comodini, tende, posate,bicchieri.
Hanno perso tutto.

Se....se....io non fossi qui, al caldo della mia cucina a fare uno dei miei dolci preferiti. 
Se...se..io non abitassi ad un piano rialzato da terra.
Se il tetto della mia casa non fosse cosi in grado di stringersi nelle spalle e sopportare il peso della furia.
Se la mia casa fosse stata adagiata su una di queste zone colpite.

Se io avessi perso gli affetti che inondano tutta  la mia vita.

Se l'acqua e il fango avessero spazzato via i miei mobili, il mio pettine, la mia radio, i miei libri di cucina, i miei stampi, le mie sedie, i miei divani, le mie fotografie, i miei appunti.
Se l'acqua mi avesse tolto  la forza di sorridere durante le giornate. 
Se mi avesse prosciugato gli occhi e annullato le speranze. 
Se...se....cosa mai sarebbe stato della mia vita?

A queste domande, un gruppo di noi ..amanti della Pasticceria ...sta cercando di dare risposte.
Vogliamo fare una serata il cui ricavato è  da destinare ad almeno alcune famiglie per  dar loro un minuto di fiato.
Sarà come un laboratorio di Pasticceria, qui in città. Con idee, ricette, preparazioni. Dolci da mettere all'asta.
Vorremmo fosse aperto al maggior numero di persone. Amatoriali, Professionisti, Pasticcieri.
Tutti quelli che gradiscono partecipare.
Ma.....abbiamo bisogno solo di una cosa. 
Un locale attrezzato come una vera cucina. Qui in città, a Cagliari. E poi, potremmo costruire il nostro progetto.

Mi rivolgo ai Sardi. Ci date una mano?
E chi non è sardo..si fermi un attimo a pensare che con 5 minuti del proprio tempo può lanciare oltre il mare un aiuto che noi Sardi saremmo lieti di accettare.


Grazie. 

Sfera di cioccolato con un nulla d'oro




Non è una vera ricetta, stavolta.


Ho solo preso del cioccolato al 72%.  Non c'è nulla di meglio che sciogliere del cioccolato, a volte. I pensieri se ne vanno per i fatti loro. A modo loro. Io tiro fuori l'asse di marmo che ho strappato al mio ragazzo in un momento non so più quale. Non si è chiesto se ne avessi cosi bisogno. Non so cosa abbia letto nel fondo dei miei occhi ma due giorni dopo ho trovato la lastra sul ripiano della cucina, al rientro a casa. Ho tirato un sospiro, come di felicità.

Ieri sera ho fuso del cioccolato al 72%.  L'ho messo in una ciotola che andasse sul micro-onde e l'ho scaldato a 50°C. Io non sono come il maestro Gianluca Aresu che lo guarda e dice che è pronto. Tiro fuori il termometro, verifico. E poi lo colo giù sul marmo. Per 3/4. Non tutto. Spatolo, raccolgo, allargo, raccolgo. Poi mi accorgo che si sta addensando. Misuro, giusto perché per essere un bravo cioccolatiere ce n'è vuole. E  io non lo sono. 29°C. Va bene. Raccolgo. Unisco all'altro cioccolato caldo tenuto da parte. Mescolo. Controllo. 31°C. Va bene.  Prendo gli stampi a semisfera che adoro oltre ogni cosa. Li avevo già ben puliti con alcool per liquori. E poi asciugati. E poi strofinati con del cotone. Colo il cioccolato. Raschio l'eccedenza. Metto ad asciugare.

Ma...cosa mai ne faro' di queste sfere?  non lo so. So solo che riscaldo un padellino. Ci faccio aderire i bordi e poi incollo le due semisfere . Un nulla di oro alimentare. Che amo più di ogni altra cosa.

Stamattina fa buio, fuori. Faccio colazione con la sfera davanti. E' solo un attimo. La infilo in una vaschetta di plastica e la porto ad un'amica.

Come potesse, il cioccolato, rallegrarle il cuore. Magari solo per un momento.



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E che cioccolato sia.....

in , , , by I Dolci di Pinella, domenica, novembre 10, 2013
Solo il cioccolato....

Si.
Quando la stanchezza ti insegue e ti accorgi che puoi correre quanto vuoi che tanto è inutile e lei ti afferra le caviglie e le blocca come colonne di sale.

Quando sollevi il viso e lo esponi al giorno e le sottili righe di kajal nero servono a nulla che tanto i segni sotto gli occhi si rivelano pienamente ai raggi del sole.

Quando entri in macchina e il tepore del cielo ti accarezza le spalle come faceva tua madre, la sera, che non puoi che chiudere gli occhi e pensare che...si...va bene, va bene anche cosi....

Quando questo succede e anche di più ed i pensieri si arrotolano gli uni dentro gli altri, ecco che staccare un pezzetto di cioccolato Gianduja noir ti fa respirare piano. 

Anche sorridere, perché no? 

Solo il cioccolato, solo il cioccolato...


Glassa al cioccolato al latte
( interpretata da una ricetta di Hervé Girardon)


Per la glassa

150 g di acqua
300 g di zucchero semolato
300 g di sciroppo di glucosio
200 g di latte condensato
20 g di gelatina granulate oppure in fogli da 2 g l'uno
100 g di acqua
300 g di cioccolato al latte oppure Gianduja noir Valrhona

Idratare la gelatina nei 100 g d'acqua e poi scaldare il tutto delicatamente al micro-onde. Versare i 150 g d'acqua in una piccola casseruola, unire lo zucchero e lo sciroppo di glucosio e portare alla T di 105°C. Aggiungere il latte condensato, la gelatina e mescolare bene. Far fondere il cioccolato. Unire il liquido caldo al cioccolato in 3 volte per ottenere una buona emulsione. Mixare al minipimer evitando la formazione di bolle d'aria. Coprire con pellicola a contatto e far riposare in frigo per tutta la notte.  L'indomani, scaldare la glassa fino alla T di 32-33°C e versarla sul dolce.
Che pazienza  ha il mio blog....
Più di Dora, il cane bianco con una macchia nera sulla fronte che mio padre adottò da non so chi e non so come quando noi eravamo piccoli.

Che pazienza aveva Dora. Per quanto cerchi di ricordare mi pare di non averla mai neppure sentita abbaiare. Di lei ricordo due cose: il silenzio e la lentezza nel camminare. E nel mangiare.
Erano i tempi in cui i cani mangiavano di tutto, esattamente tutto ciò che si mangiava noi durante il giorno. Poco importa che fossero spaghetti o avanzi di pernici. Zampe di maialini oppure  ali di gallina.
Dora mangiava di tutto, lentamente ed in silenzio. Gli occhi color nocciola ... acquosi, quasi tristi...ogni tanto si sollevavano dal cibo per guardarci...come in cerca di approvazione.
Durante i pasti, mio padre allungava la mano verso di lei ad accarezzarle la gola e pronunciava tenere espressioni  d'affetto. Noi eravamo certi che Dora capisse perché bastava che mio padre si allontanasse perchè lei lo guardasse a lungo, prima che lui scomparisse oltre l'angolo della strada.

Che pazienza aveva Dora."Dora,vieni qui..Dora,vai via....Dora, prendi questo...Dora..Dora...Dora".

Dora c'era sempre. Anche quando di lei ne dimenticavi l'esistenza. Quando la preferivi ai giochi nel fiume oppure alle corse in bicicletta oppure a qualsiasi altra cosa.

Questo blog mi ricorda Dora. Per il suo silenzio e la sua pazienza.
I giorni trascorrono, leggeri come fiocchi di cotone oppure  pesanti come i materassi che da piccoli cercavamo di rivoltare ai cambi di stagione. Volano dall'alba alla notte consumandosi lungo le ore per poi non tornare mai più. Il blog aspetta in silenzio, paziente, che le mie dita sentano insopprimibile il desiderio di scriverci su. A dedicargli come un frammento di attenzione.

E poi basta un nulla. Basta un ricordo, una malinconia, basta un'immagine che  rimbalza sugli occhi afflosciati dalla stanchezza e sai che è arrivato il momento che dalle dita escano le parole.

Caro blog......avrei voluto farti conoscere Dora.....c'era ancora mio padre ed era cosi giovane, cosi giovane,  allora....



Dessert cioccolato-mascarpone-caffé
( liberamente estratto da una ricetta di Mercotte)




Grazie a Jacqueline Mercorelli, che noi da anni chiamiamo ormai solo Mercotte, per questo dolce. Dovrei dire grazie non solo per questo ma anche per tutti i suoi dolci, spiegati sempre con  gran dettaglio e disarmante chiarezza. Che diventa facile, poi, cercare di riprodurre. In fondo, è cosi che fanno i Maestri.....

Cremoso al cioccolato e caffé

250 g di latte intero
250 g di panna liquida fresca
75 g di zucchero semolato
4 tuorli
3 g di gelatina 
200 g di cioccolato Guanaja al 70%
un cucchiaino di caffé liofilizzato


Idratare la gelatina con 15 g d'acqua. Fondere il cioccolato fondente al micro-onde. Riscaldare il latte con la panna. Mescolare i tuorli con lo zucchero, senza montarli, e fluidificarli con la metà del liquido caldo. Versare il tutto sul restante liquido e portare a cottura su fuoco medio fino alla T di 92°C. Aggiungere la gelatina e mescolare. Versare 1/3 della crema sul cioccolato e realizzare un'emulsione liscia e brillante. Continuare la lavorazione aggiungendo la restante crema in 2 volte. Profumare con il cucchiaino di caffè liofilizzato. Passare al mixer ad immersione per circa 2 minuti e colare uno strato di pochi cm sul fondo dei bicchierini. Far raffreddare in abbattitore oppure in frigorifero finché lo strato ha acquistato una buona consistenza. 




Mousse al mascarpone

90 g di mascarpone
70 g di zucchero semolato
200 g di latte intero
3 g di gelatina
250 g di panna fresca semimontata
un caffé espresso molto forte

Riscaldare fino al bollore il latte ed il caffè. Idratare la gelatina con 15 g d'acqua quindi aggiungerla al liquido caldo. Far scendere di temperatura fino a circa 30°C. Mescolare il mascarpone con lo zucchero fino ad ottenere una crema soffice e aggiungere a filo il latte. Ultimare mescolando la panna con movimenti leggeri e decisi.
Versare uno strato di crema sui bicchierini e passare in frigo per ottenere un ottimale rassodamento. Quindi, stratificare un ultimo strato di cremoso al cioccolato.
Conservare ancora in frigo.

Streusel al cioccolato e caffè

50 g di farina 00
50 g di zucchero semolato
50 g di burro
50 g di farina di mandorle
20 g di nocciole in granella
caffè liofilizzato q.b.
cioccolato al latte q.b.

Mescolare le polveri e la granella di nocciole. Unire il burro a pezzetti e sabbiare fino ad ottenere un briciolame grossolano che dovrà essere sparso su una teglia da forno. Spolverizzare sulla superficie un po' di caffè liofilizzato. Infornare a 170°C fino a colorazione. Far raffreddare lo streusel. Fondere del cioccolato al latte e unirlo a cucchiaiate sullo streusel in modo da creare un sottile velo di copertura. Far raffreddare in frigorifero. Al momento dell'uso tagliuzzare con un coltello lo streusel fino ad ottenere un briciolame sottile. 
Velare i bicchierini con leggero strato di streusel, spolverizzare con poco zucchero al velo ( preferibilmente quello adatto a non essere assorbito..) e servire. 
La decorazione è semplicissima. Un dischetto, una placchetta , un ricciolo di cioccolato al latte.....


E se.....si disponesse di  stampi  a semisfere di diverso diametro?




Presto fatto. Colare il cremoso in uno stampo a semisfere da 3 cm di diametro e la mousse al mascarpone in quello da 4 cm. Congelare e poi unire le due semisfere per formare una sfera completa. Decorare con un accenno di streusel e un ricciolo di cioccolato.

Ganache montata al cioccolato Dulcey

in , , , by I Dolci di Pinella, giovedì, giugno 20, 2013
Sono passati tanti anni da quanto ho sentito parlare per la prima volta di ganaches montate...Non che non esistessero prima. Ero solo molto indietro.
Insomma, feci carte false per andare alla scuola del Gambero Rosso  per una full immersion di tre giorni scarsi sul cioccolato. Ovviamente, il Maestro era Maurizio Santin.

Tornai a casa con un bel malloppo di ricette e molte di esse  erano ganaches. Con sola panna, con gli albumi, con latte e panna, con crema inglese, spumose e...montate per l'appunto.

Quante volte ho fatto una ganache montata da allora? 
Non ne ho la più pallida idea....un numero imprecisato....

Solo che stavolta avevo giusto una manciata di Dulcey, uno strabiliante cioccolato della Valrhona con un deciso sapore di latte caramellato e il mio Maestro..sempre lui, San-tin-San come lo chiamo da ieri...ha di recente sposato il Dulcey con le mandorle e le albicocche ottenendo un dessert che, a detta dei corsisti, è buono da morire.

Oltre a ciò mi capita tra le mani una ricetta con una insolita percentuale di cioccolato e ho voluto proprio vedere cosa sarebbe saltato fuori.....

La voglia di sperimentare è assolutamente irresistibile, a volte....
( come è irresistibile l'impeto di scopiazzare i dolci di San-tin-san....e scopiazzare è la parola giusta...)


Ganache montata al Dulcey con albicocche e rosmarino
( estrapolata da un dessert dell'E'cole du Grand Chocolat Valrhona)


200 g di panna fresca
20 g di zucchero invertito oppure miele d'acacia
20 g di sciroppo di glucosio
136 g di Dulcey Valrhona 
300 g di panna fresca molto fredda

Far sciogliere il cioccolato al micro-onde con molta attenzione. Far scaldare i 200 g di panna con lo zucchero invertito e lo sciroppo di glucosio. Versare il liquido caldo sul cioccolato in 3 volte, mescolando in senso circolare dopo ogni aggiunta, fino ad ottenere un composto brillante e liscio. Aggiungere la panna fredda e mescolare con un mixer ad immersione. Coprire con pellicola a contatto e conservare in frigo per almeno 6-8 ore.
L'indomani, versare la crema in una ciotola e far montare leggermente usando la frusta kappa ( detta anche foglia) della planetaria. 

Presentazione

Inserire la ganache in una sac à poche con beccuccio liscio e sprizzare su un piatto una grossa noce di ganache. Con l'aiuto di un cucchiaio "scavare" al centro in modo da formare un avvallamento che sarà l'ideale concavità adatta ad accogliere la frutta e il crumble. Tagliare a piccoli dadi delle albicocche sode e carnose. Profumarle con degli aghi di rosmarino e distribuirle lungo la striscia di crema. Ultimare con dei pezzetti di streusel. 

L'idea in più...



Niente ci impedisce di servire la ganache in piccoli bicchierini. In tal caso, distribuire sul fondo la frutta e lo streusel, sprizzare la ganache e decorare con rosmarino e un velo di streusel.



Oltre a ciò, è da ricordare che questa ganache è il ripieno ideale per farcire dei macarons oppure per riempire dei piccoli bigné .....E tante, tante altre cose ancora...
Ormai si sa tutto sulle Namelake...
Già la sola pronuncia del nome evoca un qualcosa di estremamente morbido e voluttuoso. Di aereo e leggero.

E certamente questa crema lo è, straordinaria. Fatta di solo latte, panna e cioccolato con un'esile presenza di gelatina che la colloca nel giardino sconfinato fino ad allora abitato solo dalle mousses, le creme leggere, le bavaresi, le chantilly e..quella serie infinita di dolci al cucchiaio che fanno la nostra felicità al termine di un pasto.

Il cioccolato, qui, la fa da padrone. Detta legge. Perché un magnifico cioccolato rende questa crema indimenticabile. 
Poco importa se sia un Ivoire oppure un Opalys, uno Jivara oppure un Caramelia, un Dulcey oppure un Nyangbo..un Manjari oppure un Guanaja...Non importa.

Qualsiasi tipo di buon cioccolato sia messo a fondere, noi avremo la gioia di vivere un' avventura. Quella di gustare una buona crema. 

La combinazione con altre delizie è quasi infinita.

A me piace particolarmente unirci uno streusel friabile... magari variandone di volta in volta la tipologia di farina e zucchero, spezie o aromi... e  magari una composta di frutta e..qui , veramente, a seconda del cioccolato prescelto, la frutta di questo scorcio di stagione ci consente delle unioni indissolubili. 

Io l'ho fatto giusto alcuni giorni fa. Ho scelto il gusto acidulo del limone da unire al dolce del cioccolato bianco e la freschezza e profumazione del mango, dell'albicocca, della banana.

E siccome più invecchio e più ritorno bambina...ho deciso di disegnare le pareti della ciotola con qualcosa di rosso e qualcosa di verde..che con il bianco e il giallo limone ci sta cosi d'incanto...

Dai, adesso ve lo spiego...

Namelaka al limone
( da una ricetta di Gianluca Fusto- E'cole Valrhona)


200 g di latte intero
5 g di gelatina 200 Bloom***
25 g d'acqua
340 di cioccolato bianco ( io ho usato l'Opalys di Valrhona)
400 g di panna liquida fredda
120 g di succo di limone
scorza di limone

***
Ho deciso di annotare sempre il numero del Bloom della gelatina perché ormai è diffusissimo l'utilizzo della gelatina granulare. Ma nessun problema se usate la gelatina del market vicino a casa dove si può tranquillamente acquistare la gelatina in fogli da 2 g l'uno...

Far fondere il cioccolato al micro-onde. Idratare la gelatina con l'acqua e, quindi, scaldarla leggermente al micro-onde. Far bollire il latte. Unire la gelatina e mescolare bene. Realizzare un'emulsione versando in tre volte il latte caldo sul cioccolato. Aggiungere la panna fredda e mescolare con un minipimer senza inglobare aria. Completare con il succo del limone ben passato al setaccio. Mescolare. Profumare con la scorza del limone .
Se decidete di utilizzare la Namelaka per fare delle quenelles oppure delle boules sprizzate con la sac à poche mettere la crema in frigo coperta da pellicola a contatto e farla maturare per circa 8-12 ore. 
Se, invece, la dovete utilizzare colata in bicchierini si può versarla mediante un imbutino e conservare il tutto in frigo.
Infine, la Namelaka può essere anche colata all'interno di stampi monoporzione in silicone e conservati in freezer avendo l'avvertenza di far scongelare il dessert in frigo prima di essere gustato.

Essendo una crema soffice si può certamente unirla a dello streusel in cubetti la cui preparazione potete trovare anche  qui 

Io l' ho accompagnata con una composta di frutta: mango, albicocche, pochissima banana e una grattugiata di fave di Tonka per conferire un leggero aroma di mandorla e vaniglia.

E la decorazione? Facilissima....




Preparare la gelatina di fragole che trovate in questo post
Disporre i bicchierini su un fianco e con l'aiuto di una pipettina in plastica oppure di una sac à poche colare una goccia di gelatina sulla parete. Lasciar consolidare in frigo. Invertire la posizione dei bicchierini e ripetere la stessa procedura con una gelatina al the Matcha che dovrete preparare in questa maniera:

Gelatina al the Matcha

250 g d'acqua
1/2  cucchiaino di the Matcha
2 g di agar agar
2 cucchiai  di zucchero

Far riscaldare l'acqua fino alla T di circa 50°C. Mescolare il the Matcha con lo zucchero e l'agar agar e versarlo a filo sull'acqua mescolando continuamente con una frusta. Far prendere il bollore e continuare la cottura per 2'. Far leggermente freddare e quindi colarne una goccia sulla parete.

La decorazione finale è stata completata da un dischetto di cioccolato al latte..ma giusto un esile disco...
Ogni tanto faccio a pugni con i sogni. E non c'è una sola volta in cui non mi sieda in un angolo, con la testa bassa, ad osservare la mia anima razionale, sconfitta.

Mi dico spesso che non sia, poi, cosi "utile" sognare. Come se loro, i sogni, si nutrissero di raziocinio e realtà e non vivessero, piuttosto,  di vita propria. 
Cosi difficile da capire. E anche da accettare.

Mi dico spesso che, in fondo, non " serve" sognare. Che magari è più importante girarti lentamente e attentamente ad osservare la tua vita, quella di tutti i giorni e..perchè no?..a cercare di rovistare con mani forti e leggere tra i pensieri, i gesti, i respiri che ti seguono come ombre silenziose lungo l'arco delle tue giornate.

E invece no. 
I sogni esistono. 
Catturano  il primo fiato quando meno te l'aspetti e continuano a prendere consistenza man mano che tu respiri. E poi...lungo lo snocciolarsi delle mattine e delle notti, puoi avere anche la sorpresa, un giorno,  di vederli nella loro interezza. 

E non capisci più cosa sia il sogno e cosa la realtà. E non puoi piu' separarli....

Auguri al mio amico Stefano Casagrande che, ne sono certa, mi costringerà a non poter fare a meno di visitare Rapallo e a sedermi stanca e serena in una sedia, li fuori, in piazzetta , a cercare di capire,  piano,  di che strani ingredienti siano fatti i sogni....

El Dolz a Rapallo
Pzza Chiappa, n.3
Strada pedonale Via Mazzini
Rapallo



Dolce di nocciola, Cioccolato Caramelia e Caffè
( da Percorsi di Gianluca Fusto e dall'Ecole du Grand Chocolat Valrhona)



Per la gelatina al caffé


50 g di panna fresca al 35% di grassi
200 g di latte intero
3 g di gelatina da 200 Bloom
15 g d'acqua
30 g di caffè Arabica in grani
15 g di zucchero semolato

Accendere il forno alla temperatura di 160°C. Distribuire i grani di caffè sopra una teglia rivestita di carta da forno e far scaldare per circa 25 minuti. Scaldare la panna con il latte. Versare i grani nel liquido caldo   e lasciare in infusione per non meno di 15 minuti. Passare al setaccio e riportare al peso originario aggiungendo panna e latte rispettando la proporzione di 1:4. Idratare la gelatina con 5 volte il suo peso in acqua, cioè 15 g. Al liquido caldo aggiungere lo zucchero e la gelatina. Passare al setaccio.


Vellutata di nocciola

235 g di latte intero
198 g di pasta di nocciola
11 g di sciroppo di glucosio
6 g di gelatina 200 Bloom*
30 g di acqua
364 g di cioccolato bianco Ivoire Valrhona
481 g di panna fresca liquida
4 g di scorza grattugiata di limone
un pizzico di sale

* Segnalo che si puo' usare sia la gelatina granulare che quella in fogli reperibili al market in buste contenenti fogli da 2 g.

Idratare la gelatina con 5 volte il suo peso in acqua. Quindi, scaldarla leggermente al micro-onde. Far fondere il cioccolato bianco con grande attenzione e unirvi la pasta di nocciola, la scorza finissima del limone e il pizzico di sale mescolando bene. Versare in un pentolino il latte, unirvi lo sciroppo di glucosio e la gelatina idratata. Allo scopo di realizzare una perfetta emulsione, versare il latte caldo al centro del cioccolato in 3 volte. Dopo la prima aggiunta, il cioccolato tenderà ad ispessirsi: non aggiungere altro liquido ma continuare la lavorazione fino alla formazione di una sorta di "anello" elastico e brillante. A questo punto, versare la crema in un contenitore alto e stretto e mixare per alcuni minuti con un frullatore ad immersione senza inglobare aria. Verificare la temperatura: deve essere al di sopra dei 35°C. Unire la panna fredda, mixare ancora e far cristallizzare in frigorifero ben coperta da pellicola a contatto per non meno di 6-8 ore.
L'indomani, mescolare delicatamente con una spatola e utilizzare.



Namelaka al Caramelia e caffè

200 g di latte intero
20 g di glucosio
4 g di gelatina 200 Bloom
20 g d'acqua
340 g di cioccolato al latte Caramelia Valrhona
400 g di panna liquida al 35% di grassi
20 g di caffè Arabica in grani
un pizzico di sale

 Accendere il forno alla temperatura di 160°C. Distribuire i grani di caffè sopra una teglia rivestita di carta da forno e far scaldare per circa 25 minuti. Versare i grani nel latte caldo  e lasciare in infusione per non meno di 15 minuti. Passare il liquido al setaccio e verificarne il peso: nel caso fosse inferiore, riportare al peso originario con altro latte caldo. Aggiungere il glucosio e portare al bollore.
Idratare la gelatina con 5 volte il suo peso in acqua. Quindi, scaldarla leggermente al micro-onde e versarla sul latte mescolando bene. Fondere il cioccolato Caramelia.
Versare il latte in 3 riprese al centro del cioccolato e proseguire secondo i dettami imposti da una corretta emulsione. Unire un pizzico di sale. Mixare con un minipimer .
Controllare che la T sia non inferiore ai 35°C e unire la panna fredda. Mixare ancora senza inglobare aria. Coprire con pellicola a contatto e far cristallizzare in frigorifero per non meno di 6-8 ore.

Altre basi:

Streusel di nocciola, fior di sale e grué di cacao
Perline di cacao all'agar-agar
Croccante di nocciole


Composizione del dessert

Versare sul fondo circa 20-25 g di gelatina al caffè. Far raffreddare e consolidare in frigorifero. Deporre sulla superficie un disco sottilissimo, pochi mm, di streusel. A seguire un ciuffo di vellutata alla nocciola, un altro disco di streusel, alcune perline di cacao, un paio di frammenti di croccante di nocciole  e un ciuffo di Namelaka. A completare la decorazione un disco di cioccolato Caramelia.
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