Le Brioches che non hanno fretta....

in , , by I Dolci di Pinella, domenica, ottobre 20, 2013
Non ho mai avuto un feeling con i lievitati.
Si, ci ho provato...certo che ci ho provato ma...mi costava proprio fatica e poi...quei gesti che non sapevo fare...tutte quelle procedure strane che mi risultavano ostiche e difficili da capire..
E' andata a finire che due anni fa ho detto addio al mio lievito madre senza sentirmi molto in colpa.

Poi..non mi si chieda il perché...ho cominciato a leggere qualcosa sui lieviti e sulla lievitazione. Ho trascorso frammenti di tempo a sbirciare qualche video in rete...ho chiesto consigli alle amiche..e....
Un altro lievito madre è andato ad occupare un suo posto in cucina.
Non posso giurare che sarà per sempre ma intanto mi fa piacere che lui si stia trovando bene e si stia anche affezionando a me...

Il fatto è che non esiste che una debba lasciarsi intimorire dai lieviti..averne come soggezione.
Diciamo anche che se si parte umilmente consapevoli che un lievitato come si conviene occorreranno anni prima che lo si veda all'ora di colazione e magari non vederlo mai...
Diciamo che se si mette in cantiere il progetto di frequentare un corso con un grande Maestro..

Insomma, inutile tirarla per le lunghe.

Ci sto riprovando. Con umiltà e pazienza. Scoprendo che mi piace anche tanto....non come quando faccio biscotti e tartes, choux o macarons ma...diciamo che mi piace abbastanza.

Il mio Maestro, Maurizio Santin, mi ha insegnato ad avere coraggio, in Pasticceria. A studiare tanto...ad essere curiosa, ad avere passione....a riconoscere che se sbagli, bon! hai sbagliato, lo rifai....
Per cui, ecco che oggi il coraggio di "buttarmi" l'ho avuto....anche perché non posso mica deludere Monsieur e Madame Santin che prima di partire per un incantevole viaggio si sono raccomandati che non trascurassi di fare dolci....


Brioches a lievitazione naturale che sembrano croissants




Queste brioches sono nate grazie ad una segnalazione di Silvana Colosio...a dire il vero le ho anche mangiate centellinandole una per volta religiosamente...La ricetta in origine e' quella di Sara ma...dovendo variare alcune cose mi sono resa conto che stavo copiando a piene mani anche da una ricetta acquisita ad un magico corso sui lievitati tenuto da Adriano Continisio e Paoletta Sersante, alcuni anni fa...


Per circa 18 brioches

500 g di farina Petra 1
150 g di lievito madre rinfrescato 4 ore prima
100 g di zucchero semolato
1 cucchiaino di miele d'acacia
scorza grattugiata di un limone
1 bacca di vaniglia
3 uova ( 175 g)
circa 220 g di latte intero*
150 g di burro 
8 g di sale 

In alternativa, può essere usato il lievito di birra ma la quantità deve essere scelta in base ai tempi di lavorazione che desideriamo oltre che alle modalità di maturazione e lievitazione ( in frigo oppure a temperatura ambiente)

* La quantità di liquidi è indicativa. Questa è stata calcolata sulla farina Petra 1 ma se si cambia il tipo di farina impiegata cambiano le quantità dei liquidi aggiunti. 


Procedimento

Rinfrescare il lievito madre 4 ore prima dell'inizio della lavorazione e tenerlo a temperatura ambiente. Riscaldare una parte del latte, circa 150 g,   fino a 25-28°C e scioglievi il lievito madre accuratamente fino ad avere una sorta di liquido denso senza grumi.
Setacciare la farina nella ciotola dell'impastatrice, unire il lievito madre ben sciolto e montare lo scudo per iniziare a lavorare l'impasto. 
Mescolare le uova con una forchetta e cominciare ad aggiungerle all'impasto, poco per volta, alternandole allo zucchero. Unire anche il miele.Tenere da parte un cucchiaio di uova nel quale far sciogliere il sale.
Nel frattempo, tagliare il burro a dadini, aggiungere la scorza di limone e l'interno della bacca di vaniglia. 
 Far incordare bene l'impasto staccandolo dal fondo della ciotola ogni tanto. 
Se necessario, completare con il latte rimanente fino ad ottenere un impasto morbido ma sostenuto.
Quando l'impasto si presenta ben incordato e liscio, cominciare ad unire il burro tenuto a temperatura ambiente, un pezzetto alla volta. Non aggiungere il successivo se il primo non è stato ben incorporato.
Ogni tanto controllare la T dell'impasto infilando la sonda di un termometro. Non bisogna oltrepassare la T di circa 26-27°C. Se ci si accorge che l'impasto sta acquisendo troppo calore, toglierlo dalla planetaria e farlo raffreddare in frigorifero per alcuni minuti.
Conclusa la lavorazione, prendere l'impasto e lavorarlo per pochi minuti a mano sull'asse leggermente infarinato. Dargli una forma a palla chiudendolo bene tra le mani e farlo lievitare a temperatura ambiente fino al raddoppio.
Nel mio caso, la lievitazione si è svolta dalla sera al primo mattino del giorno dopo. 


A questo punto, sgonfiare l'impasto delicatamente e tagliarlo in due parti uguali dando ad ognuna la forma di un quadrato.
Far riposare ancora per una decina di minuti in modo da far perdere elasticità e consentire la lavorazione con il mattarello.
Stendere la pasta in un rettangolo lungo abbastanza da raggiungere pochi mm di spessore e largo circa 15 cm. Rifilarlo ai bordi con un coltello affilato e tagliare dei triangoli isosceli con una base di circa 10 cm.
Prendere la base di ogni triangolo con la mano sinistra e allungare l'estremità con la mano Poggiare sul piano di lavoro. Cominciare ad arrotolare la base chiudendo strettamente ad ogni giro. Man mano che si arrotola con la mano destra, allungare l'estremità con la mano sinistra in modo da avere tanti giri sulla brioche.


Sistemare le brioches su una teglia molto ben distanziate. Coprire con un telo di plastica oppure di pellicola e far lievitare fino al raddoppio. In questo caso, e' stato necessario un periodo di circa 3.5-4 ore.
Finita la lievitazione, lucidare la superficie con un velo di uovo oppure di latte e uovo oppure di panna e uovo. Volendo si possono spolverizzare con dello zucchero semolato.
Accendere il forno ventilato a 180°C.

Far cuocere fino a completa doratura. In questo caso, sono stati necessari circa 14 minuti.
Lasciar raffreddare su una gratella.


Nulla vieta di inserire uno spuntoncino di marmellata oppure di confettura prima di arrotolarle. Oppure, di lucidarne la superficie con un velo di gelatina neutra oppure di albicocche.